Elizabethtown

Mezzanotteequindici di sabato-ormai domenica
Dovrei forse essere fuori a fare la-baldoria, e invece resto a casa. Seduta sul letto, fuori piove. Ho trovato l'ennesima connessione wireless a cui attaccarmi clandestinamente. Ho lasciato la casa della nonna dopo una settimana di convivenza-insofferenza e sono approdata qui. Una specie di posto. Una parentesi dove stare, ricominciare.
Oggi ho pranzato dalla zia(l'altra) quella che vive nella mia ex-via. Dopo aver pranzato, anzi, dopo essere debitamente ingrassata di quei 10kg, son tornata nella casa vecchia a prendere altre cose da portare in questa nuova...ma finiranno mai?!
Sono stata assalita dalla tristezzamalinconianonsaiperchè mentre la mia voce rimbombava nelle stanze ormai vuote. Sono uscita con l'auto e i parcheggi non mi venivano più...e non solo perchè sono una donna(donne e motori etc etc...)...ho imprecato, tanto tanto, e forse più per me stessa che per il parcheggio in sè. Sembrava così facile stare qua. Forse l'euforia delle cose da sistemare, da poter cambiare.
Tutti cambiano casa e allora perchè mi sento così?
Pensavo che a 25 anni suonati si cambiasse casa per vivere da soli e non per andarsene ancora coi genitori...e morosi a seguito. Nuove persone, nuove abitudini, nuovi vicini e nuovi rumori. L'abitudine di avere dei dirimpettai che possono guardare tutto quello che fai...voglio le tende, mai come oggi le ho desiderate.
Ho scritto tanto oggi pomeriggio, ho scritto poesie malinconiche guidate da una mano inferma come la mia mente.
Poi ho guardto il mio Mac e ho pensato che era tempo di Elizabethtown.
E' positivo, è divertente, è quello che ci vuole per sere e momenti come questo.
Dvd, letto e luce spenta....due orette di film passate velocemente prima di scrivere queste ultime righe...perchè, come dice il film, L'AMORE E' UN VIAGGIO...